IL RESPIRO DELLA PIETRA
Mostra personale di Asako Hishiki in Torre Saracena
SMart
per
PAGLIARA CONTEMPORANEA
Asako Hishiki
IL RESPIRO DELLA PIETRA
A cura di Matteo Galbiati e Raffaella Nobili
Comunicato-Stampa con cortese preghiera di pubblicazione
Giugno 2025
Già la pioggia è con noi,
scuote l’aria silenziosa.
Le rondini sfiorano le acque
presso i laghetti lombardi,
volano come gabbiani sui piccoli pesci;
il fieno odora oltre i recinti degli orti.
Salvatore Quasimodo
Tratto da La vita non è sogno, la settima raccolta di poesie di Salvatore Quasimodo, pubblicata nel 1949.
In concomitanza con la restituzione dell’opera realizzata in occasione della Residenza Artistica promos
sa dall’Associazione SMart per PAGLIARA CONTEMPORANEA – opera che rimarrà in permanenza nelle
collezioni del Comune di Pagliara, per il quale è stata appositamente realizzata –, il Parco Letterario Sal
vatore Quasimodo di Roccalumera è lieto di accogliere, nella suggestiva ambientezione della Torre Sarace
na la mostra personale di Asako Hishiki intitolata Il respiro della pietra (28 giugno – 30 settembre 2025).
“Sin dall’inizio del progetto di residenza abbiamo voluto offrire all’artista ospitata la possibilità di potersi immer
gere e trarre una possibile ispirazione dalla poetica del Premio Nobel Salvatore Quasimodo; per questo il Parco
Letterario è per SMart un imprescindibile alleato e con l’opera di Asako Hishiki crediamo di aver raggiunto questo
obiettivo.” – David Savoca Macrì, Presidente di SMart APS.
Come avvenuto lo scorso anno con l’esposizione di Maurizio Pometti, primo artista ospitato in Residenza,
anche l’artista giapponese ha costruito un percorso di lettura poetica del suo lavoro attraverso alcuni cicli più recenti, che si adattano sia alle specifiche suggestioni dello spazio espositivo che a quelle rimandate dal
tempo della natura circostante.
Lo sguardo di Asako si è concentrato a lungo sulla possente struttura architettonica della Torre in
quanto baluardo originariamente a vocazione difensiva, esposto nel tempo a molteplici cambiamen
ti e destinazioni d’uso differenti e, attualmente, come spazio espositivo, nelle disposizioni come sede
del Parco Letterario Quasimodo. Questo ambiente resta, nondimeno, un significativo deposito sim
bolico di memorie, testimonianza delle fasi storiche dei diversi domini che hanno caratterizzato l’area.
La Torre Saracena si può considerare oggi come custode viva delle memorie della terra in cui si tro
va, luogo dove le tracce del tempo si condensano nella materia stessa della pietra. È un esempio di
come l’architettura possa diventare forma concreta di memorie, ricordi e storie collettive, capace di at
traversare i secoli mantenendo un ruolo simbolico attivo. Come suggeriva Claude Lévi-Strauss nelle
sue riflessioni antropologiche, “esistono luoghi che, anche in assenza di scrittura, svolgono una funzio
ne analoga a quella di un archivio: custodiscono e trasmettono saperi, visioni, esperienze condivise” .
Nel costruire il progetto espositivo, Asako Hishiki ha scelto di attingere dal proprio repertorio di opere recenti
per selezionare lavori incentrati su temi legati agli elementi primari dell’acqua e dell’aria, rappresentati
rispettivamente attraverso la fluidità dei moti ondosi dei grandi specchi d’acqua (mari, laghi, fiumi) – in una
installazione libera a parete – e dalla figura poetica delle rondini in volo, disseminate nelle feritoie interne
della fortezza.
L’acqua come origine e movimento continuo, le rondini come presenze migranti e leggere, si fanno emblemi
profondamente pertinenti al contesto geografico e simbolico della Torre stessa, che sorge sul mare e da secoli
osserva transiti, ritorni e contaminazioni culturali.
La poetica di Asako, fedele a una riflessione costante sulla Natura come spazio di ciclicità e rigenerazione,
si intreccia a un’idea di memoria sottile, intima, spesso silenziosa.
In questa mostra si realizza un dialogo significativo tra due forme di custodia del tempo: da un lato la Torre,
con la sua massa, la sua storia codificata, archivio solido e pubblico; dall’altro le opere dell’artista, lievi e
mobili, che trattengono lacerti di esperienza personale, visioni interiori, microstorie non scritte, celate par
zialmente alla comprensione razionale diretta, ma persistenti nella loro componente percettiva e sensibile di
frammenti di ricordi comuni a tutti.
I materiali scelti – garze, tessuti semitrasparenti sovrapposti, pigmenti naturali che in parte celano e in parte rivelano – costruiscono una grammatica visiva stratificata, nella quale ogni elemento si fa traccia, passaggio
e attraversamento sensibile.
Gli strati non sono solo materia impermanente che vibra nella mutazione del tempo, ma anche dispositivi
poetici capaci, come sempre nell’opera di Hishiki, di generare un percorso sensoriale, intellettuale e medi
tativo aperto a sguardi di ogni genere e oltre ogni confine culturale.
In questo senso, la mostra si struttura intorno a un contrasto formale ed espressivo: la gravità della pietra
e la leggerezza dei tessuti, la staticità dell’architettura medievale e il dinamismo dell’installazione. Ma se le
modalità sono opposte, l’intento è comune: trasmettere memoria, accogliere tracce, restituire continuità tra
ciò che è stato e ciò che ancora si muove. Questo dualismo non è contraddizione, ma risonanza, secondo una
visione estetica cara alla cultura giapponese, dove l’opera si accorda al luogo trasformandolo, e insieme si
lasciano reciprocamente trasformare.
È proprio la poesia posta in apertura – Già la pioggia è con noi – a suggerire questa continuità sottintesa.
Le rondini, simbolo di leggerezza e ritorno, collegano idealmente la Lombardia e la Sicilia, due terre centrali
nella biografia di Salvatore Quasimodo e nella geografia del progetto: Milano, dove oggi Asako Hishiki e il
team curatoriale vivono e operano, e Roccalumera, che accoglie la mostra all’interno del Parco Letterario a lui
dedicato. Così, nel volo delle rondini, nel movimento dell’acqua, nella stratificazione delle pietre e dei tessuti,
si compone una mappa sensibile che attraversa luoghi, tempi e memorie individuali per divenire patrimonio
collettivo.
“Sarà l’evento che aprirà le celebrazioni del 25° anniversario della Fondazione del Parco Letterario Salvatore
Quasimodo.” dichiara Sergio Mastroeni, cofondatore del Museo. “Diamo il benvenuto ad Asako e ringraziamo
il Team di SMart per l’opportunità, che può solo fare bene alla nostra terra” .
La poesia è stata attentamente scelta da Asako Hishiki stessa come testo ispiratore non solo per l’identità del
luogo, ma anche per orientare e accompagnare il suo intervento artistico, in risonanza con i temi di leggerezza,
della migrazione e del ritorno che attraversano l’intera mostra