SMart per PAGLIARA CONTEMPORANEA
Residenza Artistica 2025 Restituzione dell’Opera di Asako Hishiki
SMart
per
PAGLIARA CONTEMPORANEA
Residenza Artistica 2025
Restituzione dell’Opera di Asako Hishiki
27 giugno 2025 – Auditorium di Rocchenere, ore 19:00
28 giugno 2025 – Chiesa di San Pietro e Paolo di Pagliara, ore 20:30
Comunicato-Stampa con cortese preghiera di pubblicazione
L’opera disseminata che l’artista giapponese Asako Hishiki restituirà alla comunità di Pagliara il 27 giugno 2025 all’Auditorium di Rocchenere alle ore 19:00 e il 28 giugno 2025 alla Chiesa Parrochiale di San Pie-
tro e Paolo alle ore 20:30, in occasione della Festa di San Pietro e Paolo, rappresenta l’esito di un lungo processo di interiorizzazione e trasformazione poetica avviato nel corso della Residenza Artistica promossa
dall’Associazione SMart per il progetto PAGLIARA CONTEMPORANEA. L’intervento si compone di un’opera
monumentale, completamente inedita, destinata all’Auditorium Comunale e di due lavori di formato più
contenuto che verranno accolti presso Palazzo Calabrò (ma presentati alla Chiesa Parrocchiale), nello stesso
luogo dove già è esposta In una notte di Maurizio Pometti, realizzata in Residenza lo scorso anno. Il titolo di
quest’opera, mantenuto celato fino al giorno della restituzione, custodisce al proprio interno l’essenza del
dialogo tra materia e memoria, tra luce e territorio, tra esperienza e ricordo.
“La presenza di Asako Hishiki a Pagliara ha dato, tra marzo e giugno, un momento di internazionalità alla nostra
comunità. Siamo contenti che, tra Maurizio lo scorso anno e Asako quest’anno, la Residenza SMart abbia portato
nelle nostre frazioni artisti giovani e disponibili al confronto con gli abitanti. Siamo già desiderosi di ammirare
l’opera all’Auditorium di Rocchenere e a Palazzo Calabrò a Pagliara.” – Avv. Sebastiano Gugliotta, Sindaco di
Pagliara.
“Durante la festa parrocchiale di San Pietro e Paolo siamo lieti di ospitare anche l’artista SMart Asako Hishiki, che sabato 28 giugno presenterà in Chiesa le opere che lascerà a Palazzo Calabrò. La sua presenza dona ulteriore
lustro alla festa.” – Padre Salvatore Arcoraci, Arciprete di San Pietro e Paolo di Pagliara.
La luce, elemento primigenio e universale, si impone in Sicilia con una forza abbacinante, quasi fisica, che agi-
sce come catalizzatore di visioni, segni, riflessioni. È attraverso questa luce che l’artista ha potuto decifrare il paesaggio e trasformarlo in immagine, calibrando sapientemente i valori del bianco e del nero — così centrali
nell’estetica giapponese — e introducendo accensioni cromatiche più vivide, eco di una presenza inattesa,
emotiva. La luce diviene così soglia e ponte: forza naturale che la cultura sublima in segno e visione. In questo processo visivo e simbolico, Asako Hishiki ha raggiunto una tavolozza di cromie rarefatte ma vi-
vide, che sembrano sospese tra l’apparizione e la dissolvenza. La scelta del colore, per l’artista solitamente non dominante, emerge qui come consapevole e calibrata, maturata proprio per via della luce siciliana, così
intensa da esaltare ogni vibrazione tonale. In questo senso, il colore si fa presenza, pulsazione sottile, eco
luminosa del paesaggio attraversato.
Secondo Claude Lévi-Strauss, “l’Uomo è un essere biologico e contemporaneamente un individuo sociale”;ciò che è universale, spontaneo, appartiene all’ordine della Natura; ciò che è normato, rituale, appartie-
ne alla cultura. In questa visione, la cultura nasce nel momento in cui l’uomo colloca il dato naturale attraver-
so il simbolo, la norma, il linguaggio. La luce, allora, nella sua semplicità fisica, si rivela principio filosofico, elemento di confine e di mediazione: è ciò che appartiene alla natura, ma che la cultura può ordinare, ritua-
lizzare, trasformare in codice simbolico. È il presupposto della visione, condizione che consente il passaggio dal dato sensibile al senso, dalla percezione alla memoria condivisa.
Il territorio di Pagliara si presenta come una geografia stratificata: dai declivi collinari si sale lentamente verso
l’asprezza montana dell’interno, mentre verso sud si apre l’orizzonte marino, segnato in lontananza dal profilo
di confine della Calabria. Il greto del fiume, le rocce, la vegetazione spontanea e la presenza diffusa di chiese
antiche e isolate raccontano una mappa spirituale sedimentata nei secoli. Qui, Natura e cultura convivono in
una tensione fertile, una dialettica silenziosa che l’artista ha saputo ascoltare e restituire.
Il lavoro di Hishiki si è nutrito anche dell’incontro profondo con la comunità. I racconti, i gesti, le storie di
vita raccolte durante la Residenza hanno sedimentato una memoria affettiva e collettiva che si riflette nelle
forme, nei colori, nei segni dell’opera. Il coinvolgimento della comunità non è stato marginale, ma fondativo:
ha permesso il trasferimento di saperi, modalità di vita, visioni del mondo che l’artista, proveniente da un
contesto profondamente diverso, ha saputo accogliere con rispetto. Questo passaggio non è stato univoco ma
reciproco e ha attivato un processo di vera interazione culturale.