Il ricamo tradizionale giapponese – Nuidō – ha una storia di più di mille anni: arrivato in Giappone dalla Cina,
inizialmente è utilizzato per il ricamo di immagini sacre. Successivamente si arricchisce di nuove tecniche e viene
applicato ai costumi di teatro e all’abbigliamento dei più elevati ceti sociali.
Caratterizzato da materiali preziosi (filati di seta e stoffe di seta per kimono od obi), da un insieme di 46 tecniche e
da una componente spirituale (dō – la via), è stato tramandato per secoli nei laboratori, dai professionisti agli
apprendisti, e solo da poco più di 40 anni viene insegnato in tutto il mondo.
Il Japanese Embroidery Center di Atlanta è l’associazione internazionale che cura la formazione degli insegnanti certificati che contribuiscono a diffondere questa antica tecnica, nel rispetto della tradizione giapponese.
Workshop
Il motivo dello Shōchikubai è chiamato “i tre amici dell’inverno” per i tre elementi di buon auspicio che lo
compongono, ed è utilizzato in particolare durante le festività dell’Anno Nuovo.
– pino: essendo sempreverde, rappresenta la longevità e la resistenza;
– bambù: si flette al vento senza spezzarsi, rappresenta la flessibilità e la resilienza;
– fiore di pruno: fiorisce prima della fine dell’inverno; rappresenta la purezza di spirito, la speranza e il superamento dei momenti difficili.
Questo motivo benaugurante è il tema proposto per realizzare una decorazione da appendere o regalare.

Stefania Bressan, già insegnante di ricamo classico dal 2003, ha iniziato a studiare il ricamo tradizionale
giapponese nel 2013. Nel 2019 ha ottenuto la certificazione dal Japanese Embroidery Center e nel 2020 l’abilitazione
all’insegnamento.