円環する季節 Eterne stagioni

Corrispondenze poetiche tra antichi byōbu giapponesi e artisti contemporanei

La mostra si configura come un viaggio attraverso la storia e lo spazio ed è il frutto di una ricerca sperimentale, che porta l’arte antica di un paese lontano ad essere reinterpretata da maestri attuali – italiani, giapponesi ed europei – a testimonianza di come le distanze e i confini delle culture non sono mai così profondi e separati.

 I byōbu (così si chiamano in Giappone i paraventi tradizionali), grandi capolavori dell’arte degli artigiani del passato, fragili e allo stesso tempo robusti, essenziali e al contempo preziosamente poetici e lirici, sono parte integrante della cultura quotidiana tradizionale giapponese, popolano da secoli le abitazioni, suddividendo spazi, creando ambienti, generando ritmi, aprendo visioni e illustrando i significati di storie e miti. La loro effimera delicatezza si sposa con la rarefatta perfezione formale delle loro realizzazioni e testimonia quella carica di concentrato sapere proprio della sensibilità culturale del Paese del Sol Levante.

paravento giapponese

Se l’estetica artistica di questi oggetti, erano e sono di uso quotidiano, impone immagini sobrie e contenuti carichi di elementi e letture simboliche, questa stessa tensione sensibile viene altrimenti intercettata, nella cultura occidentale, dalle posizioni dell’Arte Minimalista e Concettuale. Non a caso, infatti, molti artisti che hanno avuto modo di ammirare questi oggetti hanno sentito un forte richiamo con la loro ricerca poetica e ne hanno percepito intime affinità e convergenze.

Attengono all’estetica giapponese i caratteri specifici e legati al mondo della comunicazione, dell’inespresso e dell’allusività ( Haragei), caratteristiche che hanno determinato nei secoli l’apparente semplificazione delle forme e dei  mezzi espressivi caricando ogni afflato artistico di densità simbolica. Queste posizioni sono ampiamente condivise dagli artisti chiamati in causa, per cui la riduzione e rarefazione del linguaggio è un viatico per la ricerca di uno spessore espressivo sempre più pregnante e massimamente significativo.

La mostra ha come presupposto concettuale un’idea del Tempo diversa dalla visione lineare e teleologica autoctona. Il termine Enkan suru kisetsu traslitterazione degli ideogrammi sottende l’idea buddista della circolarità della Storia. Archetipo presente in varie culture, in Giappone essa assume una sfumatura policronica, spostando l’attenzione sulla costante presenza del qui e ora. Il dipanarsi del tempo sembra in questo caso essere una giustapposizione di infiniti momenti presenti.  In questa ottica il passato e il presente coabitano lo stesso spazio nello stesso intervallo temporale. Su questa base è facile intuire la pertinenza del titolo Eterne Stagioni come ritorno instancabile e continuo di valori condivisi tuttora attuali e palpitanti.

PRIMA TAPPA: VITTORIALE DEGLI ITALIANI, GARDONE RIVIERA

Il progetto nasce da un correlato interesse di artisti contemporanei verso questo tipo di arte e, non solo, anche da una proposta critica di verifica delle motivazioni interne che generano e stimolano questi collegamenti e connessioni artistico-culturali L’allestimento,  pensato da Matteo Galbiati e Rosanna Padrini Dolcini, vede snodarsi nelle sale del museo dannunziano le opere di Rodolfo Aricò, Roberto Ciaccio, Sonia Costantini, Domenico D’Oora, Cesare Galluzzo, Asako Hishiki, Fukushi Ito, Mitsuo Miyahara, Kaori Miyayama, Hiroyuki Nakajima, Elena Modorati, Gianni Moretti, Ayako Nakamiya, Mario Nigro, Claudio Olivieri, Mara Pepe, Tetsuro Shimizu, Lee Ufan, Valentino Vago e  Arturo Vermi. Si crea così un percorso dinamico e sorprendente dove antico e contemporaneo, oriente e occidente creano collisioni armoniche e poetiche; la mostra quindi non separa ambiti e contesti, ma unisce e avvicina, tanto la sfera culturale, quanto quella dell’esperienza umana.

La mostra è stata realizzata in collaborazione con la Galleria Nobili di Milano e la Fondazione Raffaele Cominelli di San Felice del Benaco.

SECONDA TAPPA: PALAZZO COMINELLI, ALESSANDRIA

L’allestimento,  arricchito e ampliato dall’adesione di nuovi artisti oltre a quelli già presenti dall’inizio, è curato da Matteo Galbiati e Francesca Parrilla, e vede snodarsi nelle sale di Palazzo Monferrato le opere di Francesco Arecco, Rodolfo Aricò, Matteo Aroldi, Kenjiro Azuma, Manuela Bedeschi, Sonia Costantini, Domenico D’Oora, Dana De Luca, Paola Fonticoli, Ettore Frani, Cesare Galluzzo, Michael Gambino, Federico Guerri, Asako Hishiki, Paolo Iacchetti, Ugo La Pietra, L’OrMa, Mirco Marchelli, Vincenzo Marsiglia, Kaori Miyayama, Elena Modorati, Albano Morandi, Gianni Moretti, Hiroyuki Nakajima, Ayako Nakamiya, Patrizia Novello, Shoko Okumura, Claudio Olivieri, Simone Pellegrini, Mara Pepe, Luca Piovaccari, Gianluca Quaglia, Mario Raciti, Alfredo Rapetti Mogol, Tetsuro Shimizu, Diego Soldà, Valdi Spagnulo, Giorgio Tentolini, Valentino Vago,Arturo Vermi e Claudio Verna.

La mostra è stata realizzata in collaborazione con la Galleria Nobili di Milano e la Associazione  Liberamente di Alessandria.

mostra paraventi giapponesi
mostra paraventi giapponesi

Eterne stagioni

円環する季節 Enkan suru kisetsu

Corrispondenze poetiche tra antichi byōbu giapponesi e artisti contemporanei

a cura di Matteo Galbiati e Raffaella Nobili

Inaugurazione: 10 luglio 2016, ore 18.00
Periodo: 10 Luglio – 25 settembre 2016
Orari: da lunedì a domenica 09.00 – 19.00

Organizzazione e progettazione Rosanna Padrini Dolcini
In collaborazione con la Fondazione Cominelli

Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera – BS

Eterne stagioni

円環する季節 Enkan suru kisetsu

Corrispondenze poetiche tra antichi byōbu giapponesi e artisti contemporanei

a cura di Matteo Galbiati e Francesca Parrilla

Inaugurazione: 25 Febbraio 2017, ore 17.00
Periodo: 25 Febbraio – 9 Aprile 2017
Orari: da martedì a venerdì 16.00 – 19.00
sabato e domenica 10.00-19.00

Organizzazione e progettazione Francesca Parrilla
In collaborazione con Associazione Liberamente

Palazzo Monferrato, Alessandria