UN SILENZIO CHE DÀ VOCE

Selezione delle ultime opere di Kanaco Takahashi

Il silenzio appartiene alla struttura fondamentale dell’uomo, è il suo cuore

Sant’Agostino

Una selezione inedita della serie “Un silenzio che dà voce” di Kanaco Takahashi verrà esposta presso lo spazio di via Marsala. Le opera consistono in disegni a matita montati su tavola, parte dei quali realizzati per l’occasione.
Contraddistinguono l’uomo, l’operosità sistematica e il dinamismo organizzativo con la pluralità dei suoni diversi che
accompagnano la sua evoluzione. Esistiamo occupando spazi interessati da una complessità visiva crescente ritmata da un brusio di sottofondo che avvolge e stravolge i nostri sensi. Rumori interiorizzati esigono eterna continuità e presenza. Su questi aspetti Takahashi pone il suo pensiero e la sua ricerca riflettendo sulla specificità del silenzio come condizione rigenerante in stretta connessione al vuoto. Concepisce il silenzio come il tempo della sottrazione da una condizione di perenne attività.
Nel 2006 Takahashi si laurea in Giappone con una tesi intitolata Bunkamura Midhill. Coadiuvata dal Professor Emerito Kunikatsu Akanuma, specializzato in urbanistica, Kanaco propone un progetto pensato per una delle aree probabilmente più complesse di Tokyo. Shibuya si estende infatti su una superficie di circa 15 km quadrati; centro nevralgico polifunzionale, è il cuore vivo e pulsante della città, sede di varie attività commerciali, alberghi, mall, love hotel e ristoranti; all’interno di questa zona congestionata c’è un edificio, il Bunkamura destinato ad attività culturali e artistiche di vario genere.
L’artista colloca proprio qui il suo progetto; immagina di sfruttare la naturale pendenza del terreno in quell’area per edificare una struttura luminosa dalla forma arrotondata come i dolci declivi di un colle che, stagliandosi in altezza, crei una discontinuità visiva.
L’interno delle spazio, svuotato come una collina dalla terra, riceve luce grazie a un’unica fenditura posta alla sommità della
costruzione. Il luogo fisico origina quindi una rottura, una pausa temporale e spaziale in cui chi transita possa alleggerirsi e,
tralasciato il senso di costrizione, espandere il proprio spirito riconnettendosi. Al chiasso fragoroso di un vociare squillante
assorbito dai rumori cittadini antepone un ordine silenzioso di linee sinuose. L’approccio di Takahashi ha origine in seno al valore estetico giapponese del MA 間.
Il MA 間 è un concetto filosofico complesso applicabile anche a diversi ambiti legati alla percezione del bello come musica,
architettura, cinema, teatro etc; può essere reso come intermezzo, pausa, intervallo spazio-temporale tra due elementi discontinui. Alla luce di questi aspetti si colloca la scelta di dare risalto nel titolo della mostra al silenzio come rivelatore di autenticità. In questa condizione lo spirito si quieta e ogni istanza ritrova la propria dimensione originaria ponendo le condizioni all’ascolto. Il silenzio e il vuoto quindi, da noi spesso concepiti come momenti privi di senso perché funzionalmente poco utili, rivestono per l’artista l’antecedente generatore di uno stato emotivo integro che predisponga l’animo alla contemplazione dei misteri del mondo.

IL SILENZIO CHE DA’ VOCE

Focus sulla produzione inedita di Kanaco Takahashi

Periodo: 1 Dicembre – 31 Gennaio 2023
Orari: lunedì 15.30 – 18.30 | da martedì a sabato 11.00 – 18.30

Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili
+ 39 02 655 1681
via Marsala, 4 – Milano

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