Antichità

kachoga

屏風 Byōbu, Antichi paraventi giapponesi

I byōbu o paraventi pieghevoli, fecero probabilmente la loro comparsa intorno all’VIII Sec d.c.
Come la scrittura e il vasto portato culturale che vede il Giappone debitore della Cina tra VI e IX Sec. così anche per le tecniche, le forme d’arte e i supporti, la Terra di Mezzo influenzerà il Sol Levante in maniera profonda. Connessa con la nascita di uno spirito nazionale autoctono intorno alla fine del IX sec, è l’origine sia della letteratura che della pittura profana denominata Yamato-e. Per quanto concerne la prima, si ritiene che i kanji, il complesso sistema di pittogrammi cinesi, approdino in Giappone intorno al V sec. d.c. ad opera di monaci koreani. Il lento e difficile processo di assimilazione della scrittura di un idioma radicalmente differente portò alla elaborazione di un sistema fonetico integrativo, kana, che permise ai giapponesi di mettere per iscritto la lingua quotidiana e dare l’avvio alla letteratura nazionale. L’utilizzo degli ideogrammi venne circoscritto agli atti ufficiali e agli aspetti burocratici legati al potere. Yamato è un vocabolo che fa generalmente riferimento a un’ area geografica che comprende le città di Nara, Kyōto e Osaka. Si intende però in questo caso sottolineare l’attinenza alla sfera artistica di un tipo di pittura che sviluppandosi autonomamente andava contrapponendosi al modello cinese. I Giapponesi del tardo Heian (794-1185) usavano la distinzione Yamato-e e Kara-e (pittura cinese o Tang) facendo intendere la differenza tra i due generi sia nella scelta dei soggetti che negli stili adottati; più in generale la pittura profana nascente comprende storie narrative, scene nazionali, paesaggi (meisho-e: immagini di località pittoresche), mutamenti legati alle quattro stagioni (shiki-e) e le attività umane lungo i mesi dell’anno (tsukinami-e).
Esistono diverse varietà di paraventi:
Tsuitate: paraventi in legno ad un solo pannello retti da gambe in legno.
Fusuma: porte in legno scorrevoli connesse a infissi semipermanenti e ricoperte da vari strati di carta che accolgono la decorazione pittorica.
Byōbu: nella maggior parte dei casi si intende una coppia di paraventi a sei ante delle dimensioni approssimative di 160x 370 cm.
Questi supporti sono di particolare fascino perchè, seppur in carta sopravvivono al tempo per le caratteristiche di alto artigianato declinate in ogni aspetto della manifattura. La fibra della carta stessa, derivata dal gelso giapponese kozo, presenta particolari caratteristiche di resistenza.